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calcata: un regno dai molti troni

Calcata, nel cuore dell'Agro Falisco, si erge su uno sperone di tufo che domina la Valle del Treja, offrendo uno dei paesaggi più incantevoli del Lazio. La folta vegetazione che circonda il borgo cambia colore con le stagioni, abbracciando le rocce tufacee rosse e marroni, creando un ambiente di gole, pinnacoli e alte pareti. A solo un’ora da Roma e Viterbo, Calcata, conosciuta anche come il "Borgo delle Streghe", trasporta i visitatori in un mondo sospeso tra natura incontaminata e il fascino arcano del Medioevo.
Il borgo medievale, con il suo enigmatico nome e le radici preistoriche, è stato un importante avamposto della civiltà falisca, una cultura affine ma distinta da quella etrusca. I visitatori accedono a Calcata da un'unica porta, che si apre su una pittoresca piazza adornata da curiosi "troni" di tufo. Qui si trovano i due principali monumenti: il Castello degli Anguillara con la sua torre ghibellina e la Chiesa del SS. Nome di Gesù, entrambi affacciati sulle suggestive viuzze del borgo.

Il fascino di Calcata non risiede solo nei suoi monumenti, ma anche nella sua straordinaria conformazione naturale. Le case, costruite in tufo o ricavate dalla roccia, sono difese dalla stessa morfologia del territorio, creando una fortezza naturale unica nel suo genere. Le abitazioni, dai portali antichi e resti di profferli, si alternano a buie cantine e grotte trasformate in botteghe artigianali, regalando un’atmosfera fuori dal tempo.


Passeggiando per il borgo, si scoprono scorci romantici che si affacciano sulla valle, dove i resti di antichi insediamenti medievali e falisci sembrano quasi fondersi con la vegetazione. Questi scenari, spesso ricoperti da licheni dai colori vivaci, sono un vero paradiso per i fotografi e per chiunque ami lasciarsi ispirare dalla bellezza incontaminata.
Nei dintorni di Calcata, merita una visita il Museo Opera Bosco, un'esperienza unica che unisce arte e natura. Situato in un bosco vicino al borgo, il museo è stato creato dagli artisti Anne Demijttenaere e Costantino Morosin, e offre un percorso tra quaranta opere realizzate con materiali naturali. Questo spazio è un perfetto esempio di come l'arte possa dialogare con il territorio, valorizzando e sensibilizzando i visitatori alla sua tutela. 

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