CAPITALE DEI PASTORI
Le bellezze architettoniche e l’economia pastorale alla base della tradizione paesana hanno permesso a Castel del Monte di guadagnarsi il titolo di “capitale dei pastori”. Sin dai tempi dell’impero romano si hanno, infatti, cenni storici su greggi transumanti per il territorio castellano.
Una tradizione pastorale che trova riflesso anche sul piano gastronomico, offrendo pietanze sincere, semplici e genuine, esattamente come l’animo dei locali.
Come in tutto l’Abruzzo, la pasta fresca è un must assoluto, servita spesso con patate, legumi o verdura di montagna e tradotta in ricette uniche come “surge i foglia”, a base di volacri primaverili.
Punto forte è però l’industria ovina, che trova la propria miglior espressione in specialità di carne come la chianarese e in latticini fermentati come il marcetto, molto raro e dal sapore pungente.
Molto fantasiose, infine, sono anche la pasticceria e la biscotteria casalinga, rappresentate principalmente dai mostaccioli, dei soffici biscotti al miele e cioccolato e dalle neule o ferratelle, la versione aquilana dei classici waffles.
Le bellezze architettoniche e l’economia pastorale alla base della tradizione paesana hanno permesso a Castel del Monte di guadagnarsi il titolo di “capitale dei pastori”. Sin dai tempi dell’impero romano si hanno, infatti, cenni storici su greggi transumanti per il territorio castellano.
Una tradizione pastorale che trova riflesso anche sul piano gastronomico, offrendo pietanze sincere, semplici e genuine, esattamente come l’animo dei locali.
Come in tutto l’Abruzzo, la pasta fresca è un must assoluto, servita spesso con patate, legumi o verdura di montagna e tradotta in ricette uniche come “surge i foglia”, a base di volacri primaverili.
Punto forte è però l’industria ovina, che trova la propria miglior espressione in specialità di carne come la chianarese e in latticini fermentati come il marcetto, molto raro e dal sapore pungente.
Molto fantasiose, infine, sono anche la pasticceria e la biscotteria casalinga, rappresentate principalmente dai mostaccioli, dei soffici biscotti al miele e cioccolato e dalle neule o ferratelle, la versione aquilana dei classici waffles.