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Un viaggio nella storia - tra scoperte e valorizzazione

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Situato su una collina che domina la piana di Lucca, il Borgo di Montecarlo di Lucca è una gemma nascosta della Toscana. Con le sue stradine medievali, le mura fortificate e le vigne che lo circondano, Montecarlo è rinomato non solo per la sua bellezza ma anche per la produzione di vini pregiati.
Oltre al suo patrimonio storico e paesaggistico, Montecarlo è anche un punto di riferimento per l’archeologia locale grazie alla Domus Romana - Casa del Fanciullo sul Delfino, una scoperta straordinaria avvenuta per caso durante dei lavori di ristrutturazione. Questo sito archeologico offre una visione unica della storia romana e delle sue successive trasformazioni.
In questa intervista con l’associazione Domus Romana Lucca, esploriamo la scoperta del sito, il suo significato storico e il contributo che offre alla comprensione del passato del borgo e del territorio circostante. 

Il sito della Domus Romana è stato scoperto in modo piuttosto inaspettato durante dei lavori di ristrutturazione. Qual è stato l'impatto di questa scoperta per il centro storico di Lucca e come si è sviluppato il progetto di scavo e valorizzazione del sito?

La scoperta della Domus Romana è stata davvero sorprendente. Durante i lavori di ristrutturazione nel seminterrato di Palazzo Orsucci, è emerso questo incredibile sito che ha rivelato secoli di storia stratificata. Fin dall’inizio, c’è stata una forte collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Archeologici della Toscana, che ha diretto gli scavi. È importante sottolineare che questo è il primo sito archeologico in Europa ad essere portato alla luce e aperto al pubblico con fondi privati. Ciò ha permesso di procedere rapidamente con la valorizzazione del sito, che nel 2015 è stato riconosciuto patrimonio dei Beni Culturali dello Stato. 

Uno degli aspetti più affascinanti del sito è la presenza di un muro che mostra l’evoluzione degli stili edilizi, dal periodo romano al Rinascimento. Quali elementi architettonici rendono così unico questo ritrovamento e cosa può raccontare ai visitatori sullo sviluppo storico di Lucca?

Il muro di cui parliamo è davvero un elemento eccezionale, poiché permette di osservare in un singolo ambiente la sovrapposizione di tre epoche diverse: romana, medievale e rinascimentale. Ogni strato rappresenta un diverso momento storico e un differente stile edilizio, che racconta come la città di Lucca si sia evoluta nel tempo. I visitatori possono vedere con i propri occhi come si sono intrecciati questi diversi periodi, comprendendo meglio l'importanza strategica e culturale che Lucca ha rivestito attraverso i secoli.

La Domus Romana offre anche laboratori didattici per le scuole, come viene strutturato il programma formativo per coinvolgere gli studenti nella scoperta della civiltà romana e quali sono i riscontri che ricevete dai partecipanti?
I nostri programmi educativi sono pensati per far immergere gli studenti nella storia, rendendo l’archeologia accessibile e coinvolgente. I laboratori sono strutturati in modo interattivo e partecipativo, rispettando le linee guida del Ministero della Pubblica Istruzione. Gli studenti possono toccare con mano i resti di 2200 anni di storia, lavorare direttamente sul sito e scoprire come si viveva nell’antica Roma.
 

Il fregio che dà il nome al sito, raffigurante due fanciulli sui delfini, è un reperto di grande rilevanza. Ci può spiegare il significato simbolico di questa rappresentazione e come questo reperto contribuisce a raccontare la storia dell’antica Lucca, soprattutto in relazione al Primo triumvirato? 

Il fregio è davvero un simbolo affascinante. Rappresenta due fanciulli che cavalcano delfini ai lati della testa di una gorgone, un’immagine che simboleggia la vittoria del bene sul male. Questo tipo di opere veniva spesso collocato in corrispondenza di grandi eventi e si ritiene che questo fregio possa risalire al 56 a.C., l'anno in cui Lucca ospitò il Primo triumvirato, con la partecipazione di figure storiche come Giulio Cesare, Pompeo e Crasso.

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